tag:blogger.com,1999:blog-5439047843114314774.post3066354222192305348..comments2017-08-06T14:42:40.158+05:30Comments on *** Grow old in Wisdom ***: Fate l'amore, non fate la guerra !Daikirja Javakzhttp://www.blogger.com/profile/03590100059196017238noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-5439047843114314774.post-18808831214496911832007-06-13T14:47:00.000+05:302007-06-13T14:47:00.000+05:30La violenza è un comportamento condiviso da tutti ...La violenza è un comportamento condiviso da tutti gli esseri. I nomadi cacciavano e uccidevano tanto da definire la loro economia un’economia della predazione; vi erano territori ricchi di selvaggina e varie risorse, ed altri meno ricchi, per cui si innescavano lotte per contendersi i terreni migliori. I cacciatori difendevano il proprio territorio escludendo tutti gli estranei.<BR/>Si è passati dalla caccia-predazione alla guerra poiché ha avuto origine l’uso dell’aggressività come distruttività per testimoniare forza e potere, dando vita ad un lungo processo di formazione-gestione del potere politico. La guerra nonostante sia in tutte le popolazioni non è un fenomeno biologico ma culturale. In ambito animale esistono le lotte tra animali della stessa specie e tra animali di diverse specie. Nel primo caso non vi è morte ma sottomissione di una delle due parti, nel secondo caso per condizioni di sopravvivenza vi la morte di una delle due specie. Nell’ambito umano si accendono lotte cruente e mortali, anche all’interno della stessa specie. I gruppi umani diversi per territori e culture, si reputano differenti come se fossero esponenti di specie diverse. Quest’opposizione tra i gruppi-specie ci porta al secondo punto di vista: la trasfigurazione culturale. Ogni gruppo ha una sua identità e si distingue completamente dall’altro. Per queste ragioni l’essere umano può combattere con esseri della stessa specie con lotte cruente e mortali.La guerra è licenza di uccidere in legalità e senza senso di colpa. Chi combatte e uccide, non si reputa colpevole perché rassicurato dalla propaganda degli intellettuali, che razionalizzano i due punti fondamentali della guerra:<BR/>1. il nemico è diverso e va privato di qualunque valore;<BR/>2. gli ordini imposti nel rispetto delle leggi del propri paese vanno eseguiti.<BR/>Questi servono ai combattenti per giustificarsi e non sentirsi colpevoli.<BR/><BR/><BR/>Ho dato questo punto di vista antropologico della guerra...solo per far presente come gli esseri umani siano gli unici esseri viventi che facciano la guerra per ragioni non di sopravvivenza e quidni biologiche ma per questioni superflue e di carattere culturaleUnknownhttps://www.blogger.com/profile/17829721900614008951noreply@blogger.com